La nascita di un figlio è sicuramente un momento di profonde e rapide trasformazioni fisiche e psicologiche. La donna alla sua prima gravidanza va verso un cambiamento che non sarà solo momentaneo, ma proseguirà per tutta la vita.
Risulta dunque fondamentale per la donna venire accompagnata e sostenuta nei dubbi, desideri, paure, in questa nuova fase di vita non solo in vista del parto, ma anche dell'essere madre.
Ogni madre immagina, fantastica il proprio bambino prima della sua nascita ma il parto segna la separazione dal bambino immaginato e l'incontro col bambino reale, che bisogna imparare a conoscere e ad amare.
Quando nasce un figlio, specialmente se è il primo, ogni membro della coppia e della famiglia vengono a ricoprire ruoli nuovi e assolvere impegni e responsabilità diverse. Questo mette a contatto con sentimenti ambivalenti di gioia ma anche di preoccupazione e paura per ciò che ci si attende. Molte madri nei giorni successivi al parto manifestano sintomi di depressione, senso di inadeguatezza, stanchezza. Si tratta di una reazione comune e del tutto normale, ma molto importante è dare ascolto a ciò che si prova dentro di sé, a questo marasma di emozioni che se possono trovare spazio e comprensione fanno meno paura. Queste reazioni non vengono però sempre espresse dalla futura mamma per timore di venire disapprovata, di sentirsi diversa e giudicata inadeguata al proprio futuro ruolo.
È fondamentale mantenere alcuni spazi personali, a partire da uno spazio di ascolto delle proprie fatiche e difficoltà.
Un gruppo di psicodramma analitico permette di confrontarsi con altre persone che stanno vivendo una situazione simile alla nostra e può permettere di ascoltare e prendere contatto con le proprie emozioni e di dare un nuovo senso a queste trasformazioni.
Può dare la possibilità di essere parte attiva in questi cambiamenti e non subirli passivamente.
Il gruppo di psicodramma analitico nasce come accompagnamento verso uno dei passaggi più significativi del ciclo di vita femminile, quali la gravidanza e il post-partum.
Se un tempo la preparazione al ruolo materno, con tutte le responsabilità e le gioie che esso comporta, avveniva soprattutto attraverso lo scambio diretto tra donne, adesso passa sempre più spesso attraverso il canale informativo medico, la lettura di libri sul tema o la consultazione di siti web creati appositamente e che contengono spesso forum di discussione, dove future mamme e neomamme raccontano i propri vissuti, si rassicurano, danno consigli.
Il gruppo di psicodramma facilitando l'ascolto reciproco, lo scambio di esperienze, oltre a offrire la possibilità di far circolare informazioni utili, permette alle donne di sentirsi accolte e sostenute da un gruppo, liberate dai sensi di colpa e vergogna che spesso certe emozioni possono provocare. Inoltre il “gioco”, breve rappresentazione di momenti significativi, eventi vissuti e sogni, rende possibile sciogliere dei nodi importanti prima che le difficoltà diventino più complicate e dolorose e si ripetano i traumi subiti. Si può allora scoprire che ad esempio la depressione post-partum, di cui si sente spesso parlare e che fa tanta paura, si può prevenire e curare.
Il gruppo ha inoltre la funzione di aiutare a vivere con maggiore serenità possibile questo evento carico di grande attesa, speranze, gioia ma anche tanti timori…
Far nascere un bambino porta allo scatenamento di una miriade di emozioni profonde, tanto intense che possono diventare difficili da contenere. Queste emozioni diventano più sostenibili se condivise.
Tale progetto di gruppo prevede una prima fase in cui si terrà un colloquio individuale con ognuna delle partecipanti al fine di presentare il progetto e raccogliere le motivazioni.
La seconda fase prevede la partecipazione delle donne a incontri di gruppo, a cadenza settimanale, della durata di 1 ora e 30 minuti ciascuno, condotti da due Psicologhe-psicoterapeute esperte in dinamiche di gruppo.
Il progetto sarà attivato con un numero minimo di 5 partecipanti fino ad un massimo di 10 . Saranno possibili nuovi inserimenti a gruppo già avviato previo colloqui preliminari.
Questi obiettivi favoriscono, inoltre, una migliore preparazione psicofisiologica al parto e all'instaurarsi di una relazione empatica col proprio bambino, che avviene attraverso l'ascolto delle proprie sensazioni e del proprio corpo.
Il progetto prevede un incontro iniziale dove verranno raccolte le informazioni principali circa le aspettative e la domanda portata.
Alla fine del progetto verrà proposto una semplice scheda di gradimento in cui ciascuno potrà esprimere il proprio parere circa l'esperienza fatta.
Articolo a cura della
Dott.ssa Stefania Fabbri
Psicologa e Psicoterapeuta a Rimini
Dott.ssa Stefania Fabbri
Psicologa e Psicoterapeuta a Rimini
Iscritta all’Albo Professionale degli Psicologi della regione Emilia Romagna n. 5564 Sezione A
Laurea psicologia
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